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05/04/2019

10° anniversario dal sisma di L'Aquila

Ricordiamo tutti quella terribile notte di 10 anni fa, era il 6 aprile del 2009, ore 3.32, la terra ha tremato a L’Aquila, colpendo duramente la città e un numero rilevante di comuni dell’Abruzzo, portando con sé 309 vittime e provocando danni ingenti al patrimonio urbano, alle attività economiche e sociali.  Sotto gli occhi di tutti noi scorrono ancora quelle terribili immagini di distruzione, disperazione, sgomento, vuoto; una città piegata nel dolore, sommersa dalle macerie: accanto a quelle vite umane spezzate per sempre, tante persone si sono raccolte e mobilitate per soccorrere e aiutare la popolazione colpita così duramente negli affetti e nei sentimenti più profondi. Ritrovarsi improvvisamente senza più un familiare, un amico, una casa, e tanto altro in un solo istante è indiscutibilmente un trauma devastante e cambia l’esistenza.

E’ in queste tragiche esperienze che la vita ci ricorda chi siamo, la nostra fragilità umana; e noi assistenti sociali siamo chiamati per primi a dare il nostro contributo, nell’emergenza, ad impegnarci per riattivare quei  “percorsi di rinascita” tramite quella che noi chiamiamo la rete.

Ciò significa creare la rete laddove non c’è, essere di supporto alle istituzioni che intervengono sul posto per fronteggiare l’emergenza, orientare le persone nello “sconvolgimento” emotivo per dare conforto, speranza e aiuti concreti.

Ci si mobilità per dare una risposta nell’immediato, per sopravvivere e tornare a vivere, ponendo le basi per una ricostruzione della propria vita, materiale e immateriale, per avere le prime cure, per reperire i generi di prima necessità, per avere un riparo fisico e una protezione dal dolore e dalla paura.

La ricostruzione materiale e immateriale passa attraverso un intervento mirato per dare il supporto necessario nell’immediato e offrire una prospettiva di vita futura:  ciò si traduce in altri termini nel salvare le vite umane e alleggerire il peso di chi si porta delle macerie  “dentro”.

L’ ordine regionale è subito intervenuto allora per una mobilitazione a sostegno delle persone colpite, sentendo la vicinanza e la presenza di tutta la comunità professionale, regionale e nazionale.

In particolare l’allora Presidente Maria Palleschi e il Segretario Patrizia Di Benedetto, colpiti in prima persona dalla tragedia, hanno proseguito con coraggio, forza e determinazione la propria attività istituzionale e professionale, riuscendo a dare speranza e mostrando una straordinaria resilienza.  Ricordiamo tutti con dolore, ma con grande dignità, che dopo una fase iniziale di emergenza, il lavoro del nostro Ordine regionale, dei consiglieri e del personale, si è svolto a lungo in un container. Non ci siamo fermati non solo perché crediamo che la vita è un dono e ha un valore inestimabile, ma sentiamo che essere d’aiuto agli altri ci ha ridonato vita e nuova linfa per promuovere ancora di più la nostra professione.

Vi ricordiamo che il 16 aprile saremo a L’Aquila con il nostro secondo appuntamento per celebrare la Giornata mondiale del Servizio Sociale che quest’anno, proprio per il tema trattato “La relazione tra emergenza e quotidianità” sarà dedicato alla commemorazione del decimo anniversario dal sisma perché non si può dimenticare, neanche per un giorno, ciò che è accaduto e ciò che deve essere ancora fatto.

Il Consiglio dell’Ordine ringrazia tutti coloro sono stati a L’Aquila al nostro fianco, mostrando solidarietà e vicinanza, a chi, anche da lontano ha fatto sentire la propria presenza.

 

IL PRESIDENTE  FRANCESCA D’ATRI E IL CONSIGLIO DELL’ORDINE REGIONALE

10° anniversario dal sisma di L'Aquila